I protagonisti della bella serata trascorsa all'insegna della grande musica [da sx]: Alessandra Barbaro, Luigi Leo, Vincenzo Perrone, Giuseppe Ranoia, Damiano D'Ambrosio, Giuseppe Ciaramella a conclusione dell'esecuzione dell'Oratorio Mariano "Nigra sum sed formosa", in occasione della visita della Madonna di Viggiano alla Città dei Sassi, voluto dalla Curia Arcivescovile Matera - Irsina e cooprodotto dall'Associazione Terre di Luce [Matera, Cattedrale Maria Santissima della Bruna, 20.10.2018] con don Filippo Lombardi e Vito Vita Epifania.
NIGRA SUM SED FORMOSA di GIUSEPPE RANOIA
Oratorio in onore della Madonna di Viggiano, patrona delle Genti lucane.
È per un artista qualcosa di indescrivibile, alto, gioioso, vitale partecipare a un momento creativo intenso come quello avvenuto oggi nella luminosa cattedrale di Matera.
È difficile trovare le parole per descrivere le emozioni che attraversano l'anima ed esplodono in parole, canto, suoni... Ciascuno con il proprio contributo, ciascuno col proprio "dono", ciascuno aggiunge quel che ha e non importa quanto sia grande, importa che sia un donarsi, un esserci con corpo e anima.
Damiano D'Ambrosio è stato capace di afferrare dall'etere, suoni di emozioni, li ha trascritti in un'opera monumentale.
La mia posizione privilegiata all'interno di quella fucina mi ha dato la possibilità di guardare i volti di ciascuno, dei coristi, dei professori d'orchestra, di veder contare le pause con attenzione, realizzare suoni che si sposassero come il più nobile dei matrimoni col resto dell'armonia. Ho guardato il compositore: che emozione dovrà essere Damiano caro.
Poi i gesti del direttore, l'infaticabile Vincenzo Perrone, precisi a ogni attacco, chiari sui tempi misti il 5 e poi il 7, tornare in 3, battere il 4 in otto... Cavoli, è un miracolo tutto questo, un miracolo davvero. Un lavoro certosino, come padre coi figli. Monumentale davvero questo lavoro!
A quelle parole che hanno ispirato tanta musica non si riesce a essere estranei, impassibili, "professionali"... C'è la storia nostra, quella di ciascuno, ciascuno in comunione con gli altri, la storia del popolo in continuo cammino: una peregrinatio in cui possiamo incontrare il divino se solo abbiamo la capacità di dire "si".
L'incontro sconvolgente inizia con un brusco "quem quaeritis?", chi cercate? Per essere rassicurati a chiudere gli occhi e tuffarci nel vuoto assoluto con la fiducia di essere sostenuti in ogni istante.
Noli timere.
Spero sempre di poter vivere sempre più di questi momenti, di alta comunione, proprio come un rito laico, in cui formule e gesti sono lasciati alla musica, una testimonianza sicura della presenza divina tra gli uomini.
Bello poterlo fare con gente che dona il proprio tempo per un servizio: Alessandra Barbaro direttore dei Cantori Materani, Giuseppe Ciaramella direttore del coro Rosa Ponselle, il Later Chorus di Laterza, Luigi Leo alla direzione del coro di voci bianche Juvenes Cantores. Insieme a tutti i professori d'orchestra, bravissimi anche per il numero di prove a disposizione. Vi abbraccio tutti con estrema gioia e gratitudine.
Un abbraccio va a don Filippo Lombardi a don Angelo Gallitelli, al rettore della Basilica minore di Viggiano, a Vito Epifania a quanti hanno lavorato dietro le quinte.